Alla base della perdita dei capelli c’è sempre una riduzione dell’ apporto di sostanze nutritive causata dalla compromissione di una valida microcircolazione. I follicoli piliferi sono immersi nello strato dermico della cute, non una semplice struttura di sostegno ma di fondamentale importanza nella regolazione degli scambi nutritivi, infatti la sua elasticità permette la funzionalità del microcircolo “effetto pompa dei capillari”.

1. Bulbo in fase anagen con il suo corredo capillare

2. Bulbo in fase telogen con progressiva scomparsa dei capillari

Le fasi di vita del capello, anagen, catagen e telogen sono espressione del suo ricambio fisiologico stabilito da diversi fattori.

Nella fase attiva il bulbo riceve le sostanze necessarie per la formazione del capello da una ricca rete capillare che lo avvolge, la cui funzionalità è regolata dalla sostanza fondamentale del derma. Durante la seconda fase si riscontra una progressiva riduzione e scomparsa dei capillari costituenti la rete a canestro finché il bulbo rimane privo di vascolarizzazione e viene lentamente espulso. La nuova fase anagen che segue quella telogen darà inizio alla formazione di un nuovo capello ed in questa fase si produce un’attiva neo-formazione capillare per riformare una valida rete nutritiva intorno al bulbo.

La caduta del capello non determina quindi la sua definitiva perdita ma semplicemente un ricambio fisiologico, questo però, va a costituire una tappa a favore del processo alopecico, mediato da una progressiva fibrosi dello strato dermico causata da un complesso processo biochimico.

La progressiva fibrosi comporta che, al momento della ricostituzione microcircolatoria nella fase neo-anagen, i nuovi capillari non avranno la possibilità di svilupparsi in maniera lineare perché ostacolati dalla frattura delle maglie della rete fibrillare che costituisce il derma e quindi risulteranno più contorti ed in numero gradualmente minore. Il bulbo riceverà così ad ognisuccessivo ciclo sempre meno sangue e la conseguenza sarà un fusto del capello progressivamente più sottile.

Tecniche strumentali innovative

Per la valutazione della progressiva fibrosi il Dr. Nenna utilizza la fotopletismografica pulsata all’infrarosso (i.r. Ph.P.P.), tecnica strumentale doppler che consente di determinare le modificazioni morfologiche microcircolatorie della cute, (metodica utilizzabile in farmacia nell’ambito della legge sui Servizi), utile per valutare lo stato dello strato dermico e le sue variazioni conseguenti a trattamenti locali e di integrazione nutraceutica.Lo studio dei tracciati permette, senza effettuare tricogrammi, di avere un quadro esatto dello stato microcircolatorio del derma e, associato ad altre metodiche quali la microcamera ad alta risoluzione, dà la possibilità di avere rapidi riscontri oggettivi sull’andamento del processo alopecico e della sua cura.

Tracciato pletismografico ottimale.

• Il tratto CT indica la pressione di ingresso, indice della elasticità del derma

• Il tratto CL indica l’efficacia di distribuzione legata al sistema elastico

FIBROSI DEL DERMA

Cause:

associazione tra iperandrogenismo, insulino-resistenza, eccesso glucosio, iperinsulinemia (es. donne con ovaio policistico)

Conseguenze:

difetto di irrorazione capillare metabolicamente attiva a livello del derma.

L’integrazione ottimale

L’impostazione nutraceutica nel trattamento delle alopecie androgenetiche maschili e femminili finora si è più che altro basata sull’integrazione dei substrati costituenti il capello, quali aminoacidi solforati, microelementi e vitamine. Poiché il processo alopecico dipende dalla progressiva fibrosi dello strato dermico con conseguente riduzione della microcircolazione, è facilmente comprensibile che tali integrazioni non risulteranno particolarmente efficaci in quanto non ha importanza il tipo di substrato che giunge al bulbo ma la quantità di sangue che lo va ad irrorare. Il processo alopecico di tipo androgenetico non andrebbe perciò trattato in un’ottica “carenziale” ma in quella di ripristino di una fisiologica attività microcircolatoria, mirando ad invertire i processi fibrotici a livello dello strato dermico.Le nuove formulazioni vanno quindi improntate su tre principali azioni che, agendo sinergicamente, avranno la possibilità di ridurre e migliorare il trofismo dermico:-Azioni microvascolo-cinetiche-Effetti anti-ossidanti-Azioni riducenti l’accumulo di glucosio extra-cellulare.

Le nuove formulazioni

La corretta combinazione tra le sostanze che agiscono secondo le tre azioni indicate non andranno ad influire sugli equilibri ormonali para-fisiologici dell’Alopecia Androgenetica ma ne contrasteranno gli effetti indesiderati, sommando gli effetti microvascolocinetici a quelli di inibizione enzimatica sui processi fibrotici oltre all’azione anti-ossidante e riducente l’accumulo di glucosio non utilizzato, precursore dei processi fibrotici del derma.Dagli studi eseguiti si è potuto riscontrare che di pari passo all’ottimizzazione microcircolatoria si ottiene un significativo aumento del diametro dei fusti dei capelli, riduzione del pull-test e aumento dei bulbi in fase anagen, con visibile miglioramento della situazione estetica.

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